Centro Visione Pedrotti | Sono veramente pericolosi i raggi UV?
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Sono veramente pericolosi i raggi UV?

02 Set Sono veramente pericolosi i raggi UV?

La luce del sole che giunge ai nostri occhi è costituita da onde elettromagnetiche di varia lunghezza.

La luce è suddivisa in spettro visibile (va da 400 a 800 nm) e spettro non visibile.
Le radiazioni visibili sono quelle che arrivate all’occhio suscitano nel cervello il fenomeno della visione.
A seconda della diversa lunghezza d’onda evocano differenti colori (ad es. 390-435 nm colore viola, 640 – 760 nm colore rosso…).
Le radiazioni invisibili sono quelle con lunghezza d’onda inferiore a 400 nm (ultravioletta o UV) e lunghezza d’onda superiore a 800 nm (infrarossi o IR).
Gli UV hanno il grande beneficio per gli esseri umani di stimolare la produzione di vitamina D, ma però sono responsabili di un processo di fotoinvecchiamento cellulare che può avere conseguenze rilevanti sulla pelle e soprattutto sugli occhi.
Esporsi ad elevate dosi di radiazioni UV può infatti provocare scottature ed ustioni generalmente reversibili e guaribili, mentre esporsi a basse dosi per periodi prolungati può aumentare il rischio di sviluppare patologie anche gravi.

I raggi UV (lunghezza d’onda inferiore a 400 nm) sono le radiazioni elettromagnetiche più pericolose per la nostra salute perchè altamente energiche e possono essere responsabili di possibili danni fotochimici a livello dell’occhio.
Essendo radiazioni “fredde” ed invisibili, non provocano alcun stimolo sensoriale (non si vedono e non si avvertono), non danno segnali di allarme e non sollecitano alcun riflesso di difesa.
Ad esempio non suscitano il restringimento della pupilla (miosi) come invece viene automaticamente innescato dalla luce visibile.
Per tutti questi motivi sono particolarmente temibili.

LUCE BLU
Classicamente la luce del sole che arriva a noi è suddivisa in spettro visibile – lunghezza d’onda da 400 a 800 nm – e spettro non visibile – lunghezza d’onda inferiore a 400 nm (ultravioletto o UV) e superiore a 800 nm (infrarosso o IR).
Con il termine di luce blu si intende quella parte dello spettro della luce visibile ad alta energia che permette di distinguere i colori e possiede una lunghezza d’onda compresa tra i 380 e 500 nm. È anche identificata come “luce visibile ad alta energia” (NEV).
È particolarmente dannosa quella compresa tra i 390 e i 400 nm (luce blu – viola), mentre quella compresa tra i 470 e i 500 nm (luce blu – turchese) regola il ciclo sonno veglia.

Quali sono le fonti di luce blu? Quali i danni potenziali? (Digital eye strain)
Possono essere naturali o artificiali.

Assolutamente la più importante è la luce naturale del sole. Tra le fonti artificiali che stanno sempre più entrando nella nostra vita quotidiana ci sono le nuove lampade a led e fluorescenti, progettate per risparmiare, ma che emettono una quantità di luce blu maggiore rispetto alle lampadine tradizionali.
Altre fonti artificiali di luce blu sono gli schermi dei computer, dei tablet e degli smartphone.
Conseguenza di questa invasione tecnologica è che siamo sempre più esposti alla luce blu ed ai suoi effetti negativi.

Se vuoi approfondire ancora di più l’argomento scarica questo l’articolo completo! (clicca qui)

Testo redatto in collaborazione con lo Studio Pedrotti 

Photo by Tuấn Trương on Unsplash



 

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